IL TERROIR

Nel nostro destino c’è questa terra
e la difesa della sua identità.

Siamo sulle colline di Spessa di Cividale, nella DOC Friuli Colli Orientali, zona a grande vocazione vitivinicola. L’azienda si estende su un’unica tenuta di 15 ettari, di cui 10 vitati.
Boschi, dolci colline e vigneti terrazzati: questo è il nostro panorama. Fare pochi vini, ma qualitativamente eccellenti e nel rispetto della vocazione del terroir, la nostra personale visione.

Qui c’è tutto il necessario per coltivare la qualità, grazie ad un terroir unico costituito prevalentemente dalla marna, substrato ideale per la viticoltura e ad un clima collinare particolare dovuto alla vicinanza del mare e della montagna. I nostri dieci ettari di vigneto crescono in un anfiteatro terrazzato con esposizioni rivolte verso i quattro punti cardinali.

La progettazione dei nuovi vigneti è stata affidata allo studio “Per Le Uve” dell’agronomo Giovanni Bigot che solo dopo un accurato studio del suolo e del microclima è passato alla scelta dei cloni e dei portainnesti, la scelta dei vini non è legata al trend del momento ma a quello che effettivamente è possibile coltivare in questo territorio.
Nel 2017 sono iniziati i lavori, nel 2018 abbiamo piantato i primi 5 ettari e nel 2019 i rimanenti 5 ettari. Nei 10 ettari terrazzati coltiviamo Pinot Bianco, Sauvignon, Malvasia per ottenere dei vini bianchi fermi, Merlot come unico rosso e Chardonnay e Pinot Nero che serviranno a produrre una bollicina metodo classico.
La coltivazione è completamente BIOLOGICA, priva di diserbanti, antibotritici e antiparassitari.

Kriegskarte, 1798-1805
Estratto del documento”Il Ducato di Venezia nella carta di Anton von Zach”

La “Topographisch-geometrische Kriegskarte von dem Herzogthum Venedig” è una Carta militare topografico-geometrica del Ducato di Venezia, redatta per iniziativa dello Stato maggiore austriaco tra il 1798 e il 1805 e conservata nel Kriegsarchiv di Vienna, fu disegnata da un gruppo di topografi coordinati dall’ufficiale Anton von Zach a scopi dIfensivo-bellici. Solo nel 2005, a duecento anni dal compimento della sua stesura, viene integralmente resa di pubblico dominio.

La carta rappresenta il territorio in ogni suo colle, radura, bosco, fosso e anfratto, qualcuno ormai dimenticato, ed è anche grazie ad essa che abbiamo potuto ritrovare gli antichi toponimi che oggi danno il nome ai nostri vini.

L’insieme costituisce uno strumento imprescindibile per la conoscenza del territorio poiché rappresenta il documento dell’identità di luoghi, di segni e di nomi che riemergono come patrimoni peculiari comuni nella costruzione dell’Europa e testimone della nostra eredità. Una terra di confine che ha conosciuto guerre e invasioni e che oggi è esempio di pace e bellezza assolute.

Storie di vite

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